L’ultima cena di Öetzi

Poche ore prima di morire, Ötzi, l’Uomo del Similaun, ingerì un lauto pasto a base di capra selvatica: lo rivelano le analisi condotte sul contenuto dello stomaco della celebre mummia rinvenuta sulle Alpi italiane nel 1991.

La mummia del cosiddetto Uomo del Similaun, morto 5.000 anni fa sulle Alpi italiane dove è stato rinvenuto nel 1991 (Vienna Report Agency/Sygma/Corbis)

Il corpo apparteneva a un cacciatore dell’Età del Rame, morto sulle montagne circa 5.000 anni fa, il cui volto è stato recentemente ricostruito.

Le circostanze che circondano la morte di Ötzi non sono ancora del tutto chiare, ma la teoria più accreditata – basata sulla scoperta di una punta di freccia nella sua schiena – è che sia stato ucciso da altri cacciatori mentre fuggiva attraverso le montagne.

In passato gli studiosi avevano analizzato il contenuto dell’intestino della mummia, stabilendo che circa 30 ore prima di morire Ötzi aveva mangiato dei cereali, carne di cervo – probabilmente cotto – e di capra.

I tentativi invece di arrivare allo stomaco della mummia con uno strumento endoscopico non erano andati a buon fine. La ragione dell’insuccesso è stata scoperta nel 2009, quando la TAC ha rivelato che lo stomaco di Ötzi dopo la morte si era spostato verso l’alto, andando a occupare un’area normalmente occupata dai polmoni.

“Non sappiamo ancora però perché lo stomaco si sia spostato”, dice il microbiologo Frank Maixner dell’Istituto per le Mummie e l’Iceman di Bolzano.

Un uomo poco schizzinoso

I ricercatori hanno identificato lo stomaco esaminando altri organi associati, che avevano mantenuto la rispettiva distribuzione durante lo spostamento. Ad esempio, i calcoli biliari hanno permesso di identificare la cistifellea, e ciò ha permesso di individuare lo stomaco.

In seguito al naturale proceso di mummificazione, lo stomaco di Ötzi si è notevolmente ristretto. Ma i ricercatori sono stati in grado di estrarre campioni del suo contenuto, che – come l’intestino – comprendevano resti di carne e cereali.

Non solo: il fatto che il cibo fosse stato digerito solo parzialmente indica che l’uomo aveva consumato un pasto sostanzioso meno di due ore prima di essere ucciso.

L’analisi del DNA condotta sulla carne ha mostrato che apparteneva a uno stambecco (Capra ibex).

Gli stambecchi erano più diffusi ai tempi di Ötzi, e potevano costituire una buona fonte di cibo per i cacciatori.

Questi animali non si lasciano avvicinare facilmente dall’uomo, ma un buon cacciatore sarebbe stato in grado di ucciderne uno se le circostanze lo permettevano. Ad esempio, “in certi periodi, quando i maschi si scontrano fra loro, è possibile avvicinarsi fino a 20-50 metri”, dice Maixner. Questa distanza era grosso modo quella che poteva coprire una freccia scagliata con un arco come quello trovato accanto alla mummia.

Non è certo che la carne ingerita fosse cotta, ma è possibile che lo fosse, dal momento che nell’intestino di Ötzi sono state trovate particelle di altri pasti associati a cenere, probabilmente prodotta da un falò, spiega Maixner.

Nello stomaco della mummia però sono stati trovati anche peli e frammenti di mosca, e ciò suggerisce che Ötzi non fosse eccessivamente preoccupato di ripulire quello che si metteva in bocca.

“Non era quello che definiremmo un pasto salutare”, commenta Maixner.

National Geographic

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